Ebbene sì, ma c’è una ragione ben precisa e ora te la racconto nella massima trasparenza.
Facebook ha un target di persone disposto a leggere e guardare video, cosa che su Instagram è più difficile, perché tutto scorre alla velocità della luce.
Con Tik Tok ancora peggio.
Un professionista spesso non riesce ad esprimere un concetto importante in 30 secondi di Reel e l’arma della scrittura su social così veloci non funziona, almeno che tu non abbia già una community di affezionati.
E’ vero ed è innegabile con Instagram e Tik Tok, SE hai visibilità, raggiungi tantissime persone, ma da qui a chiuderle in vendita ce ne passa.
Su Facebook invece hai bisogno di molto meno traffico (ma in target) per chiudere una vendita molto più importante anche dal punto di vista economico.
Io stesso sono sempre stato abituato a chiudere consulenze da 200/300€ su Instagram, ma su Facebook ho trovato più “facilità” (anche se di facile non c’è proprio nulla) nel chiudere percorsi da 2000/3000€.
Eppure le persone sono le stesse, ma quello che cambia è l’attenzione che le persone hanno su Facebook rispetto a Instagram e Tik Tok.
Se andiamo su Facebook o Youtube ad esempio lo facciamo sapendo già che passeremo del tempo a leggere o guardare video anche lunghi.
Su Tik Tok e Instagram invece siamo in modalità veloce: skyppiamo da storia a storia, passiamo da video a video e se un contenuto dura più di 15 secondi lo saltiamo.
E’ per questo che molti professionisti, anche davvero validi, fanno fatica su Instagram, perché è difficile esprimersi senza Reel (nelle sue versioni più di intrattenimento) o senza fare caroselli (che richiedono doti grafiche importanti).
Non prendiamoci in giro: i reel non sono per tutti e soprattutto è difficile da accettarli come strumento di divulgazione delle proprie competenze.
Se a questo sommi il fatto che i contenuti sono tantissimi, quasi sempre uguali tra di loro, capisci bene che farsi un mazzo per produrre Reel al limite del ridicolo e non vedere risultati, demoralizza anche il più tenace imprenditore del mondo.
Io, come molti miei colleghi over 35 anni, arrivo dalla Scuola del Blog, della scrittura persuasiva e del video tradizionale stile Youtube.
Non sono fatto per i balletti. E ripeto non ho nulla contro i Reel in se, io stesso li ho fatti e sono certo che continuerò a farli per divertimento, ma non mi piace “venderli” come strumento di business per un professionista.
Oggi Instagram è tutto copia e incolla e grazie a Canva si cerca di differenziarsi dai competitor!
L’elemento differenziate, quindi, non è più il contenuto in se, ma quanto sei bravo a fare una bella grafica (vedi caroselli su Instagram) o un balletto divertente.
Insomma su Instagram sembra essere più importanti il come lo dici (spesso con ilarità) rispetto a cosa dici.